Il 9 dicembre si celebra la Giornata Mondiale contro la Corruzione, e devo ammettere che, quando l’ho scoperto, la mia prima reazione è stata: “Un’altra giornata mondiale? E questa a cosa serve?”. Poi però ci ho pensato meglio. La corruzione non è solo una parola che si sente al telegiornale, legata a scandali politici o personaggi in giacca e cravatta che fanno cose poco chiare. È qualcosa che riguarda tutti, anche noi studenti.

Sì, lo so, sembra un po’ esagerato. Cosa c’entra la corruzione con la nostra vita? Ma basta fermarsi un attimo e guardarsi intorno. Passare i bigliettini durante un compito, promettere un favore in cambio di una mano sul progetto di gruppo, magari sperare che un prof “chiuda un occhio” sull’ennesimo ritardo: non sono proprio esempi da prima pagina, ma in fondo si tratta di piccoli “favoritismi” che nascono dalla stessa mentalità.

Se guardiamo al mondo degli adulti, le cose non vanno meglio. Basta pensare agli scandali che hanno fatto scalpore negli ultimi anni. In Italia, ad esempio, ricordiamo l’inchiesta Mani Pulite degli anni ‘90, che scoperchiò un sistema di tangenti talmente radicato da coinvolgere imprenditori, politici e persino funzionari pubblici. O, più recentemente, i fondi europei destinati alla ricostruzione post-terremoto in alcune regioni che, anziché finire a chi ne aveva davvero bisogno, sono stati dirottati verso chi sapeva “ungere le ruote giuste”.

La corruzione, quella vera, è come una macchia che si espande ovunque. Non riguarda solo i soldi che spariscono o gli scandali nei palazzi del potere, ma anche le ingiustizie che ci toccano tutti i giorni. È quel sistema che premia chi bara e penalizza chi gioca pulito. Un po’ come quando qualcuno copia e prende un voto migliore di te, che invece hai passato ore a studiare. Irritante, no?

E non pensate che sia un problema solo “nostro”. Nel 2021, ad esempio, un’indagine ha rivelato che oltre 2 trilioni di dollari in fondi pubblici vengono persi ogni anno a causa della corruzione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Si tratta di soldi che potrebbero essere usati per costruire scuole, ospedali o infrastrutture, e che invece finiscono nelle tasche sbagliate.

Questa giornata, però, serve proprio a farci capire che non tutto è perduto. Anche se non possiamo cambiare il mondo da soli, possiamo iniziare da noi stessi. Magari la prossima volta possiamo affrontare un compito senza cercare scorciatoie, restituire quel favore senza chiedere nulla in cambio, o semplicemente rispettare le regole, anche quando nessuno ci guarda.

Non voglio fare il moralista, sia chiaro. Nessuno è perfetto, tantomeno noi studenti, che siamo un po’ esperti nell’arte del “cavarcela”. Però, se ci pensiamo, la corruzione funziona proprio perché tutti fanno finta di niente. E magari smettere di ignorare le piccole cose, nel nostro piccolo, può essere il primo passo per costruire qualcosa di meglio.

Quindi, il 9 dicembre, cerchiamo di rifletterci su. Non sarà una giornata che cambia il mondo, ma può essere un promemoria per provare a cambiare qualcosa in noi stessi. E chissà, forse alla lunga farà la differenza.

Di Eros Parlante

Eros "La Penna Instancabile". Eros Parlante non ha mai visto un foglio bianco che non volesse subito riempire di parole. Quando non scrive articoli, probabilmente sta cercando ispirazione nelle serie TV o leggendo un libro che finirà in un giorno. Il suo motto? "Il caffè non è mai troppo! Si è meritato il titolo di senior a pochi mesi dall’inizio per il suo spirito di iniziativa e creatività. Gestisce i contenuti complessi, scrive articoli approfonditi, inchieste e analisi, con un'attenzione particolare alla qualità e all'accuratezza. Fornisce consigli editoriali al team, in particolare su temi complessi o delicati. Si occupa della pubblicazione degli articoli on line dopo la supervisione dell’editore. Insomma… fa un sacco di cose!!!

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