Nei giorni 19 e 20 Febbraio, la biblioteca della nostra scuola si è trasformata in un luogo speciale, nel quale libri e studenti si sono incontrati in un percorso fatto di storie, riflessione e condivisione.
Due giornate dedicate al progetto Libriamoci, pensato per avvicinare noi ragazzi al mondo della lettura e farci scoprire, magari, quel libro che non pensavamo ci potesse appassionare.
Ad accoglierci c’erano alcuni studenti delle classi 3D, 3B e 4D, che partecipano al corso pomeridiano di lettura e fanno parte del Book Club della scuola. Sono stati loro ad organizzare e curare l’intero progetto con entusiasmo e creatività.
Durante la seconda giornata, abbiamo ricevutoanche la visita della preside, che si è mostrata curiosa e interessata all’iniziativa, apprezzando il lavoro svolto dai ragazzi.
Il percorso ha avuto inizio dal Banco dei Classici, che ci ha fatto fare un tuffo nella grande letteratura di tutti i tempi. Tra i titoli esposti, i Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello, il diario di Anna Frank, Persepolis di Marjane Satrapi. Libri che hanno segnato la storia e che, ancora oggi, riescono a parlarci di libertà, identità e diritti.
Proseguendo, ecco il Banco Libero, testi sulla storia della mafia e libri come testimoni di storie vere e dolorose, necessarie per comprendere la nostra storia recente. Tra i testi, 30 anni di mafia, Peppino Impastato: il giullare della mafia e Ciò che inferno non è di A. D’Avenia, dedicato alla storia di padre Pino Puglisi. Pagine che raccontano il coraggio di uomini e donne che hanno sfidato l’omertà e l’illegalità, spesso pagando con la vita.
Il Banco Giovani ci ha riportato più vicino al nostro mondo, con storie leggere, romantiche e contemporanee. Tra i libri presenti, quelli di autrici molto amate come Anna Premoli e Felicia Kingsley e due romanzi di Enrico Galiano, tra cui Eppure cadiamo felici, un titolo che già da solo invita a riflettere sulle fragilità e sulle speranze della nostra generazione.
Più delicato e profondo è stato il passaggio al Banco Moderno, che affrontava temi di attualità come il bullismo e il disagio sociale. I libri esposti, il rosa è solo un colore, di Claudio Volpe, Volevo essere una farfalla di Michela Marzano, e Il treno dei bambini di Viola Ardone, che hanno mostrato come la lettura possa diventare uno strumento per capire e affrontare le difficoltà, trovando conforto nelle storie di chi ce l’ha fatta.
Il Banco Lettura in Corso ci ha offerto un assaggio di generi diversi, per stuzzicare la curiosità di chiunque: dai gialli agli horror, fino ai romanzi di lettura giapponese e alle graphic novel. Un invito a esplorare nuovi mondi e a lasciarci sorprendere da letture magari lontane dai nostri gusti abituali.
Dopo aver girato tra i libri, il Banco dei Dolci ci ha regalato una pausa golosa: cioccolatini, caramelle, biscotti e chiacchere hanno addolcito il nostro percorso, trasformando la biblioteca in un luogo ancora più accogliente.
Per concludere questa esperienza in modo significativo, abbiamo lanciato l’iniziativa “Prendi un biglietto e lascia un pensiero”: ogni visitatore ha avuto la possibilità di pescare da un barattolo pieno di bigliettini uno dei Dieci diritti del lettore di Daniel Pennac.
Pescando a caso, ci siamo trovati tra le mani una di quelle regole che ci ricordano come la lettura sia prima di tutto libertà: il diritto di leggere ovunque, il diritto di rileggere, il diritto di non finire un libro o di non leggere affatto. Accanto,su foglietti bianchi si era chiamati a rispondere ad una semplice domanda: “Se fossi un libro, che libro saresti?”.
Una richiesta che ci ha spinto a guardare dentro di noi e a provare a raccontarci attraverso le pagine di un libro che, in qualche modo, ci somigliasse.
Alla fine delle giornate, tra i pensieri lasciati nei bigliettini, sono emerse risposte diverse e interessanti. C’è chi ha detto che sarebbe stato “Un libro che da motivazione e disciplina”, chi “Un libro con tutte le pagine bianche dove ognuno può esprimere la propria arte”, e chi “Un libro ancora tutto da scrivere”. Qualcuno si è descritto come “Un pericolo”, mentre altri hanno scritto semplicemente “Non leggo” o “Non mi piace leggere”, dimostrando così che ogni lettore ha il suo personale rapporto con i libri.
Queste due giornate ci hanno dimostrato che leggere non è solo un obbligo scolastico, ma può diventare un’occasione per scoprire qualcosa di nuovo su noi stessi.
Un libro può essere una porta su mondi lontani, uno specchio per le nostre emozioni, o semplicemente un compagno silenzioso nei momenti difficili.
Grazie ai ragazzi del Book Club e del Circolo dei Lettori e al loro impegno, la biblioteca, per due giorni, si è trasformata in un luogo vivo, accogliente e ricco di storie da raccontare.
Speriamo che questo sia solo l’inizio di un percorso che continuerà a far volare le pagine e le idee nella nostra scuola
Perché in fondo, ogni libro può essere l’inizio di un viaggio. Sta solo a noi scegliere quando partire.