Lo scorso 10 marzo, alcuni ragazzi della redazione di Thunder …la nostra voce e la classe 5^F, accompagnati dalla prof.ssa Caterina Giorgi, abbiamo avuto l’opportunità di partecipare a un seminario formativo presso il Tribunale di Trapani sul tema dell’evoluzione del fenomeno della violenza di genere. Insieme ad altre tre scuole della provincia, abbiamo preso parte a un incontro che ha lasciato un segno profondo nelle nostre coscienze, offrendoci una visione chiara e drammatica di una problematica ancora troppo diffusa nella nostra società.

Sono intervenuti:

– la Prof.ssa Laura Lorello, docente di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi di Palermo, sul tema “La donna nella Costituzione Italiana”;
– l’ Avv.ta Giacoma Castiglione, Presidente del Comitato Pari Opportunità e Consigliera del COA di Trapani, sul tema “Il delitto d’onore nelle sentenze: dalla legittimazione alla condanna”;
– gli Avv.ti Patrizia Valenti e Alessio Alessandra, sul tema della violenza di genere letto attraverso antiche sentenze;
– la Presidente di sezione dott.ssa Daniela Troja e la Funzionaria AUPP dott.ssa Claudia Alastra, sul tema delle statistiche sociali del fenomeno della violenza di genere attraverso le sentenze degli anni 2023 e 2024.

L’accoglienza è stata segnata dalla visione di una mostra che presentava alcuni dei casi più eclatanti di femminicidio dal 1840 al 2021. Questa esposizione, curata dai “volontari del tribunale”, era tratta da una raccolta di quasi 700 casi e ci ha offerto una panoramica storica dell’orrore della violenza di genere. L’impatto emotivo è stato forte: ogni fotografia, ogni testimonianza ci ha raccontato una storia tragica e purtroppo ancora attuale.

Successivamente, diversi avvocati hanno tenuto delle esposizioni, spostando l’attenzione su una serie di reati penali che, oggi più che mai, possono essere commessi con superficialità o inconsapevolezza. La diffusione di immagini intime senza consenso, lo stalking e la reiterazione di molestie sessuali sono alcuni esempi di crimini che spesso vengono sottovalutati, ma che hanno conseguenze legali molto gravi. Un dato allarmante emerso durante l’incontro è stato l’aumento del 2% dei processi penali per questi reati nella sola provincia di Trapani, con l’aggravante che molti degli imputati appartengono alla fascia adolescenziale o dei “giovani adulti”.

Uno dei momenti più toccanti del seminario è stata la lettura degli atti di due processi relativi a casi di femminicidio. In particolare, si è discusso delle pene, che in passato risultavano irrisorie rispetto alla gravità del crimine commesso. Uno di questi casi riguardava Giuseppe Scuderi, panettiere di 36 anni di Trapani, accusato nel 1943 di aver ucciso la moglie Rocca Cosentino. L’assenza della premeditazione fu considerata un fattore attenuante, a dimostrazione di come, fino a pochi decenni fa, l’omicidio di una donna venisse spesso giustificato con argomentazioni oggi impensabili.

L’intervento della prof.ssa Lorello ha poi fornito spunti di riflessione fondamentali. “La diversità non va eliminata, ma valorizzata, solo che non si deve trasformare in discriminazione,” ha sottolineato, richiamando l’attenzione sulla necessità di un cambio di mentalità. Parlando dell’articolo 37 della Costituzione, ha evidenziato come la donna lavoratrice abbia gli stessi diritti e retribuzioni degli uomini, ma che ancora oggi vi sia una tendenza a svalutare il ruolo femminile, con le donne stesse che spesso si autoescludono da certe posizioni, pensando “non fa per me”. Un altro punto cruciale affrontato è stato l’articolo 51, relativo alla parità di accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive: “Dire che si può accedere ‘in base alle attitudini’ è discriminante. L’attitudine si può verificare solo se lo permettiamo. Se escludiamo a priori le donne, non sapremo mai se ne hanno le capacità.”

Questa esperienza ci ha offerto non solo conoscenze giuridiche, ma anche una consapevolezza più profonda sulla necessità di combattere gli stereotipi e le ingiustizie di genere. Usciti dal tribunale, ci siamo portati dietro una maggiore responsabilità: quella di diffondere un messaggio di rispetto e di uguaglianza, affinché le nuove generazioni possano costruire una società più giusta, in cui la violenza di genere sia solo un triste ricordo del passato.

Di Vito Luppino

Vito ha deciso di abbandonare il campo di battaglia dello Sthenathlon per tuffarsi nell'arena più feroce e imprevedibile che la vita possa offrire: la redazione di Thunder, dove le notizie fanno BOOM! Con un curriculum di vittorie nello Sthenathlon che farebbe tremare anche il più esperto dei Maestri Jedi, il nostro eroe ha deciso che era giunto il momento di combattere contro un nemico ancora più temibile: la noia e la monotonia. Il nostro lottatore si è unito alla redazione, portando con sé un penna, un finto taccuino e una mente brillante (così si dice). E così, tra una battaglia e un articolo, Vito si prepara a scrivere la sua leggenda, una parola alla volta.

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