Ok, lo ammetto: quando sento parlare di videogiochi a scuola, mi si illuminano gli occhi. Finalmente qualcosa che capisco! Ma no, non sto dicendo che dobbiamo passare tutte le ore a giocare a Fortnite (anche se non sarebbe male). Parlo di usare i videogiochi per imparare davvero qualcosa. E sì, può funzionare, anche meglio di quei libri polverosi.

Prendiamo Minecraft. Nel 2018, il progetto “Minecraft Education Edition” è stato avviato da Microsoft, Giunti Scuola e INDIRE per portare questo videogioco in aula. In oltre 300 classi italiane, gli studenti hanno imparato a usare i blocchi digitali per ricostruire città storiche, esplorare discipline STEM e persino progettare opere architettoniche complesse. “L’uso didattico di Minecraft può potenziare l’apprendimento in matematica, storia ed educazione civica”, ha spiegato Andrea Chiaramonti di Giunti Scuola. Anche io, all’inizio, pensavo fosse solo un modo per costruire case assurde o per fuggire da zombie fatti di pixel. Poi ho scoperto che con quei blocchi potevo fare molto di più: ricreare castelli medievali o progettare intere città. E nel frattempo imparavo: geometria, logica, collaborazione. Il bello? Se il tuo ponte di gaia o sabbia crolla, nessuno ti dà un brutto voto, ma impari dai tuoi errori.

Un altro esempio? Assassin’s Creed. Ubisoft ha introdotto la modalità “Discovery Tour”, una funzione che trasforma il gioco in una guida interattiva per esplorare epoche storiche come l’antico Egitto o la Grecia classica. Alcuni insegnanti hanno iniziato a usarla in classe per insegnare storia e arte. “Con questa modalità non impari solo la storia, ma la vivi”, ha detto un docente che l’ha integrata nel proprio programma. Quando ho esplorato le piramidi egizie o passeggiato tra le strade di Alessandria, era come essere in un documentario interattivo. È come una gita scolastica… ma senza panini schiacciati nello zaino.

E poi c’è Duolingo. Questo gufo verde è più insistente di un insegnante severo, ma funziona. Un sondaggio ha dimostrato che oltre il 78% degli utenti ha migliorato significativamente le proprie competenze linguistiche grazie all’app. Io stesso ho imparato più vocaboli in francese in un mese che in un anno di scuola. Luis von Ahn, cofondatore di Duolingo, spiega che il segreto è nella gamification: “Ogni giorno torni perché vuoi battere il tuo punteggio o raggiungere un nuovo livello, e così impari quasi senza accorgertene”.

La cosa incredibile è che questi giochi ti fanno imparare senza farti pesare lo studio. Risolvi problemi, trovi soluzioni, fai esperimenti. È un po’ come un compito in classe, ma senza la pressione del voto. Se sbagli, nessuno ti giudica, e puoi sempre riprovare. Alla fine, giochi e impari. Che altro vuoi?
Quindi, la prossima volta che qualcuno vi chiede perché passate ore a giocare, potrete rispondere con orgoglio: “Sto studiando”, E chi lo sa? Magari sarà proprio vero.

Di Eros Parlante

Eros "La Penna Instancabile". Eros Parlante non ha mai visto un foglio bianco che non volesse subito riempire di parole. Quando non scrive articoli, probabilmente sta cercando ispirazione nelle serie TV o leggendo un libro che finirà in un giorno. Il suo motto? "Il caffè non è mai troppo! Si è meritato il titolo di senior a pochi mesi dall’inizio per il suo spirito di iniziativa e creatività. Gestisce i contenuti complessi, scrive articoli approfonditi, inchieste e analisi, con un'attenzione particolare alla qualità e all'accuratezza. Fornisce consigli editoriali al team, in particolare su temi complessi o delicati. Si occupa della pubblicazione degli articoli on line dopo la supervisione dell’editore. Insomma… fa un sacco di cose!!!

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