Questo film narra la storia di un gruppo di ragazzi che vivono in un piccolo paese della Basilicata. Il protagonista, Michele, notando un buco coperto nel terreno, decide di esplorarlo e, incuriosito, vi si avventura. In quel momento, scopre che all’interno c’è un ragazzo rapito di nome Filippo. Scioccato da questa scoperta, Michele passa giorni e notti sveglio a riflettere sul perché quel bambino fosse stato rinchiuso lì dentro, fino a scoprire che è stato proprio suo padre a imprigionarlo.

Nel corso del film, Michele stringe amicizia con Filippo e cerca di salvarlo, mettendo a rischio la propria vita. Tuttavia, il padre di Filippo, udendo dei rumori provenire dalla zona in cui il ragazzo era tenuto prigioniero, spara a Michele anziché a Filippo.

Questo film mi ha davvero colpito. Vorrei avere il coraggio di Michele nel salvare Filippo, anche senza conoscerlo. Affronta temi importanti come l’amicizia, la lealtà e il coraggio. Sono rimasto impressionata dal coraggio dimostrato da Michele, che, nonostante la paura, ha cercato di salvare Filippo da una situazione terribile, mettendo a rischio la propria vita.

Purtroppo, oggi sono pochi i bambini che dimostrano un simile coraggio. Forse perché il telefono sta distruggendo le loro vite, bloccando i rapporti di amicizia con gli altri, oppure perché i genitori li stanno portando sulla cattiva strada.

Se tutti i bambini fossero gentili e affettuosi come Michele, il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore.

Di Martina Di Stefano

classe I B

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