Recentemente ho avuto l’opportunità di partecipare a un corso di chimica molto particolare, pensato per potenziare le competenze STEM, digitali e innovative, con l’obiettivo di promuovere anche le pari opportunità di genere. Questo percorso si è svolto nel nostro istituto “Ruggero d’Altavilla” ed è stato guidato dai fantastici professori Antonino Signorello ed Elisabetta Verde. Come studente di Biotecnologie, ho deciso di partecipare per ampliare le mie conoscenze scientifiche e approfondire le basi chimiche del mio campo, sperimentando in prima persona ciò che sto studiando.

Il corso, strutturato in 30 ore, è stato un mix perfetto di teoria e pratica, e ci ha permesso di esplorare il mondo della luce e dei colori in modo davvero affascinante.

Abbiamo iniziato il nostro viaggio esplorando la luce, una radiazione elettromagnetica che si propaga grazie a campi elettrici e magnetici. Ho imparato a distinguere la luce naturale, come quella del sole che ci regala l’intero spettro visibile, dalla luce artificiale, come quella delle lampade LED, che emettono solo determinate lunghezze d’onda. Si è trattato di un tuffo nei concetti di lunghezza d’onda, frequenza e radiazione, tutti fondamentali per comprendere come percepiamo i colori che ci circondano.

Il passo successivo è stato scoprire come il nostro occhio trasforma la luce in immagini. Mi ha colpito capire come la cornea e il cristallino lavorano insieme per focalizzare la luce sulla retina. Qui, i fotorecettori, come i coni e i bastoncelli, convertono la luce in segnali elettrici, che poi viaggiano fino al cervello. Questo processo mi ha fatto apprezzare ancora di più la complessità e la bellezza del nostro sistema visivo.

Ma la parte più divertente è stata la parte pratica. Con materiali semplici, abbiamo costruito uno spettroscopio di carta, che ci ha permesso di osservare come la luce si scompone nelle sue componenti spettrali, rivelando i “codici a barre” unici di ciascuna sorgente luminosa. Il momento più coinvolgente è stato però quando, con l’aiuto del professor Signorello, abbiamo assemblato un modellino di spettrofotometro. Questo strumento, utilizzato in chimica analitica, ci ha permesso di esplorare più a fondo come misurare l’assorbanza della luce e determinare la concentrazione di sostanze in una soluzione.

Il corso ha raggiunto il suo culmine con l’uso di uno spettrofotometro professionale. Ho avuto la possibilità di analizzare diversi campioni, applicando la legge di Beer-Lambert per determinare la concentrazione delle sostanze presenti in una soluzione. È stato incredibile vedere come la teoria si applica nella pratica, e questo mi ha permesso di consolidare le competenze che mi serviranno in futuro nel mio percorso biotecnologico.

Naturalmente, non sono mancate le sfide. La costruzione del modellino di spettrofotometro, per esempio, ha richiesto molta pazienza. Ricordo bene un momento in cui uno dei componenti sembrava non adattarsi. Dopo vari tentativi e qualche consiglio del professor Signorello, siamo riusciti a trovare una soluzione creativa. Questo mi ha insegnato quanto sia importante non arrendersi mai e cercare soluzioni innovative anche quando le cose sembrano complicarsi.

Questo corso è stato un vero e proprio arricchimento. Ho acquisito competenze pratiche fondamentali per il mio futuro, come l’uso di strumenti di laboratorio . Inoltre, ho imparato a raccogliere e interpretare dati in modo preciso, cosa essenziale per un biotecnologo. La possibilità di lavorare su progetti reali e costruire strumenti scientifici ha reso l’esperienza ancora più significativa.

Se sei appassionato di chimica, biotecnologie o ricerca scientifica, consiglio vivamente questo corso. È un’opportunità unica per acquisire competenze pratiche, non solo teoriche, in un campo affascinante come quello delle scienze. L’approccio pratico e l’esperienza diretta con strumenti professionali ti preparano al meglio per affrontare il futuro in laboratorio e nel mondo scientifico.

Inoltre partecipare a questo corso è stata un’esperienza che ha arricchito il mio percorso formativo e mi ha dato una visione ancora più chiara di come la chimica e le biotecnologie possano contribuire al miglioramento della qualità della vita. È stata una vera e propria avventura educativa che mi ha motivato a continuare a crescere come studente e, soprattutto, come futuro professionista nel campo delle biotecnologie sanitarie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *