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La dinamite può salvarti la vita? 

Sveliamo il mistero.

Nella dinamite è presente la nitroglicerina; la scoperta di questa molecola è affascinante ed è legata ad uomini che hanno fatto la storia come Alfred Nobel e Ascanio Sobrero.

L’italiano Sobrero, nato nel 1818,  dopo la laurea in medicina e chirurgia si appassionò di chimica grazie  ad uno zio generale dell’esercito e direttore dell’arsenale chimico di Torino.

L’interesse per lo studio dei materiali esplosivi lo spinse a viaggiare in Europa e a collaborare con diversi scienziati per approfondire le sue conoscenze. Al suo rientro a Torino nel 1846, durante un esperimento con il mannitolo, riuscì a sintetizzare la nitromannite, una sostanza molto esplosiva e dopo vari tentativi e qualche piccolo incidente di laboratorio, nel 1847 ottenne la nitroglicerina a partire da glicerolo e acido nitrico fumante secondo la reazione:

La nitroglicerina è un composto oleoso, denso  il cui nome I.U.P.A.C. è 1,2,3-trinitrossipropano.

Sobrero continuò ad interessarsi di medicina e dobbiamo a lui anche la sintesi del Sobrerolo,  composto chimico che viene utilizzato come farmaco per l’azione mucolitica. Dopo una serie di piccole esplosioni e problemi ai laboratori, nel 1847 Sobrero riuscì a sintetizzare un esplosivo molto potente, la nitroglicerina.  

La scoperta, dalle potenziali applicazioni belliche, ebbe un successo parziale a causa della forte instabilità della molecola; piccoli urti o sfregamenti ne possono causare un’esplosione, limitando il suo uso e trasporto in sicurezza. Infatti, dal punto di vista termodinamico la reazione di decomposizione è altamente esotermica e libera un’energia pari a 1.5 MJ/mol.

Fu Alfred Nobel, che utilizzando una farina fossile, ottenne una pasta morbida e stabile che poteva essere plasmata in forma idonea per l’inserimento nei fori di perforazione che chiamò dinamite, utile nelle cave, demolizioni ed agli usi bellici.

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La storia della nitroglicerina continua in un ambito socialmente più utile ovvero in campo farmacologico: è un farmaco salva vita! 

Le ricerche condotte sulle cefelee accusate dai lavoratori dell’industria degli esplosivi, mostrarono le proprietà vasodilatatorie della nitroglicerina e questo aprì la strada al suo utilizzo al trattamento dell’angina pectoris e quindi durante un episodio di pre-infarto del miocardio.

In realtà, non è proprio la nitroglicerina ad avere un’azione vasodilatatoria, bensì un prodotto del suo catabolismo, il monossido di azoto, una molecola messaggera che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni.  L’effetto miorilassante della nitroglicerina è più marcato sul distretto venoso rispetto ai vasi di resistenza (arteriole).

Le meraviglie della chimica si presentano come facce di una stessa medaglia, da esplosivo a farmaco salva vita. Questo è uno di tanti esempi di come la chimica ha un impatto decisivo sulle nostre vite e sulle sue applicazioni quotidiane.

(Prof. Antonino Signorello, con la collaborazione della prof.ssa Elisabetta Verde)

Di prof. Antonino Signorello

Il Prof. Antonino Signorello è un insegnante tecnico pratico di Chimica, Igiene e Microbiologia presso l'Istituto Superiore "Ruggiero D'Altavilla". Laureato in Scienze Agrarie, è soprattutto noto per la sua capacità di rivelare gli aspetti più sorprendenti della chimica. Con passione e competenza, porta alla luce concetti e fenomeni che catturano l'attenzione degli studenti (e non solo), offrendo loro una prospettiva affascinante e coinvolgente della materia. La rubrica “Questione di chimica”, arricchita spesso dai contributi della prof.ssa Elisabetta Verde, promette un'esperienza illuminante, dove la scienza si trasforma in una scoperta continua e affascinante.

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