Il 25 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Pasta, una ricorrenza che rende omaggio a uno degli alimenti simbolo della cucina italiana e, più in generale, della gastronomia mondiale. La pasta, nelle sue infinite varietà di formati e ricette, è diventata un piatto amato e apprezzato in tutto il mondo, assumendo un ruolo centrale nelle tradizioni culinarie di molte culture.

La pasta ha origini antiche e dibattute, con testimonianze storiche che ne collocano l’invenzione in diverse parti del mondo, dall’Italia alla Cina. Tuttavia, è in Italia che la pasta ha raggiunto il suo massimo sviluppo culturale e gastronomico. Dai classici spaghetti alla carbonara ai più elaborati piatti di lasagne, la pasta non solo è versatile, ma rappresenta un comfort food intramontabile. La sua diffusione internazionale ha reso questo piatto un simbolo di unione, capace di adattarsi a ingredienti e tradizioni locali, pur mantenendo il suo carattere distintivo.

La Giornata Mondiale della Pasta non è solo un’occasione per celebrare le sue qualità gastronomiche, ma anche per promuovere l’importanza di una dieta equilibrata e sostenibile. La pasta, infatti, può far parte di una dieta sana e bilanciata, grazie al suo basso costo, alla sua sostenibilità ambientale e alla sua capacità di essere preparata in innumerevoli modi.

Inoltre, la pasta è così amata da ispirare perfino una “religione”, il Pastafarianesimo. Secondo i Pastafariani, il mondo è stato creato da un’entità divina chiamata Prodigioso Spaghetto Volante (Flying Spaghetti Monster). I seguaci credono che il paradiso sia un luogo dove scorrono fiumi di birra e le montagne sono fatte di spaghetti. Gli adepti del Pastafarianesimo indossano in pubblico colini per la pasta come copricapi rituali, e questo ha portato a dibattiti legali in vari paesi, dove alcuni di loro hanno chiesto il diritto di indossare il colino nelle foto per documenti ufficiali.

Nata come satira nel 2005, la “religione” del Pastafarianesimo fu ideata da Bobby Henderson, un fisico statunitense, in risposta critica alle teorie del creazionismo e all’introduzione dell’intelligent design nelle scuole americane. L’intento di Henderson era evidenziare, con ironia, l’assurdità di applicare teorie religiose alla scienza. Utilizzando la pasta come metafora, il Pastafarianesimo solleva questioni importanti sul rapporto tra religione e scienza, sul pluralismo religioso e sulla laicità dello Stato. Nel tempo, questa parodia ha acquisito un seguito globale, diventando un simbolo della libertà di pensiero e del diritto alla critica e al dissenso.

La Giornata Mondiale della Pasta non è dunque solo un omaggio a un alimento che ha sfamato generazioni di persone, ma anche un invito a riflettere su come cibo, cultura e persino umorismo possano intersecarsi e creare un dialogo globale. In fondo, sia che si tratti di un piatto di spaghetti o di una metafora satirica, la pasta unisce le persone, mettendo insieme tradizioni culinarie e messaggi sociali, religiosi e culturali.

Di Pietro Leggio

Lui è Pietro, il nostro filosofo tardivo che ha deciso di unirsi al giornalino scolastico proprio quando ormai pensavamo di avere tutto sotto controllo. Pietro è stato scoperto all’ultimo momento, proprio alla fine dell'anno scolastico. La sua riflessività e i suoi discorsi seri ci hanno spiazzati: chi avrebbe mai detto che dietro quella passione per i gatti si nascondesse un piccolo Socrate in erba? Ora, grazie a lui, le nostre riunioni si trasformano in profondi dibattiti esistenziali, con un tocco di peloso umorismo. Chi ha detto che filosofia e fusa non possono andare d’accordo? Con Pietro, la redazione non sarà più la stessa!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *