img 1591 1.jpg
img 1591 1.jpg

Animali: un tema ricorrente che può provocare discussioni su vari aspetti, ma è opinione comune che essi fanno parte dell’enorme insieme delle categorie fragili. Se pensiamo agli animali ci vengono subito in mente due categorie: selvatici e domestici.

Questi ultimi sono quelli più vicini a noi, ci tengono compagnia durante le nostre giornate a casa, ci riempiono di affetto e spesso con i loro modi buffi ci divertono, ma non dovrebbero essere confusi con dei giocattoli che quando “non servono più” vengono gettati via, abbandonati in strada o bruciati.

Sapevate che i gatti hanno un potere rilassante sull’intero organismo umano? Quando sono rilassati o si sentono a loro agio fanno le fusa, cioè un rumore dato dal continuo aprirsi e chiudersi della loro glottide. Alcune ricerche scientifiche hanno dimostrato che accarezzarli durante questi momenti aiuta il cervello umano a rilasciare il cosiddetto «l’ormone della felicità» cioè la serotonina, che allevia l’ansia, l’aggressività e persino il mal di testa.

Ciò dovrebbe portare le persone ad essere quasi grate ai nostri meravigliosi felini, oppure anche solo ad essere rispettose nei confronti della loro vita e della loro salute, ma questo non accade sempre purtroppo, anzi, vengono compiuti atti brutali.

Tra i casi più recenti ed eclatanti c’è la barbarie avvenuta “sulla pelle” (letteralmente) di Leone, un gatto che il 10 Dicembre 2023 è stato scuoiato vivo e lasciato agonizzante sulle strade di Angri (Campania) che, però, inizialmente è sopravvissuto. È stato trasportato d’urgenza all’Ambulatorio Veterinario dell’Asl di Cava de’ Tirreni dove è stato fatto il possibile per salvargli la vita, ma il possibile non è bastato.

Dopo 4 giorni di coraggio e sofferenza, Leone è “salito sul ponte”, ció ha portato Carla Rocchi, presidente nazionale dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), a sporgere una denuncia contro ignoti.

Mentre si spera che venga fatta giustizia per Leone, un’altra notizia lascia esterrefatta ogni persona dotata di civiltà. 

Leone 2, ribattezzato così dai volontari in memoria di Leone, viene trovato ferito il 31 Dicembre 2023 a San Ferdinando di Puglia; inizialmente i parametri erano stabili ma il micio è diventato cieco e sordo, con una grave frattura del palato ed un trauma cranico.

La questione ha smosso varie associazioni del territorio come l’ENPA di Barletta, ma anche l’associazione “Gatti non parole” di Milano. Tutta Italia si era aggrappata alla speranza che il povero gatto potesse sopravvivere, che stavolta non vincesse la cattiveria umana, che potesse essere un appiglio per “rivendicare” in questo modo anche Leone, ma così non è stato. Il 10 Gennaio alle ore 18:00, anche Leone 2 lascia questo mondo fin troppo freddo e crudele.

Nella stessa regione e a distanza di pochi giorni, una 16enne ha calciato un gatto «vecchietto e malaticcio» di nome Grey, appartenente ad una colonia felina in una fontana urlando “Ciao Amò” e diffondendo successivamente il triste video sui social media con un’espressione compiaciuta, quasi come se avesse vinto un premio, fiera di quel crudele gesto. Il fragile corpicino di Grey è stato trovato senza vita, morto affogato e congelato nella notte, dalla barista che si occupava di lui e della colonia. La differenza con i casi precedenti però è che la ragazza è stata subito identificata grazie al suo profilo social.

Questi poveri gatti hanno condiviso lo stesso crudele destino di Aaron, un Pitbull che è stato immobilizzato contro un palo della luce per poi essere bruciato vivo dal suo padrone 46enne in piazza Croci a Palermo. Dopo il ritrovamento del cane agonizzante, le forze dell’ordine si sono subito preoccupate di trasportarlo d’urgenza in una clinica veterinaria mentre diverse attiviste e volontarie si sono mosse per sensibilizzare la vicenda, in particolare la LAV (Lega Anti Vivisezione) si è curata delle spese mediche. L’immenso coraggio e la forte voglia di vivere del cane lo hanno spinto a sopravvivere per altri 3 giorni, ma nemmeno qui c’è stato nulla da fare. Le ustioni superavano l’80% di quel fragile corpo e anche gli organi hanno iniziato a cedere, poi è volato via.

Per tutte queste vite mancate sono state organizzate campagne di sensibilizzazione da parte delle instancabili volontarie animaliste di tutta Italia, sono state sporte denunce e sono state organizzate fiaccolate di commemorazione. Questo potrebbe aiutare la società ad aprire gli occhi e rendersi conto delle enormi crudeltà che avvengono ogni giorno nei confronti di vite più fragili di quelle umane, ma di certo non cambierà le sorti degli uomini e delle donne che indisturbati continuano e continueranno a ferire, maltrattare e uccidere animali innocenti. Eppure la forza di Leone, Leone 2, Grey e Aaron ci fa credere che loro si rendono conto di quanto sia cattivo questo mondo e per questo ci tengono a rimanere qui, forse per darci speranza o intenerire i cuori umani più freddi.

Ma ce lo meritiamo davvero?

Art. 544 bis c.p. – Uccisione di animali

Chiunque, per crudeltà o senza necessità , cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni.

Art. 544 ter c.p. – Maltrattamento di animali

Chiunque, per crudeltà o senza necessità , cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.

Di Erika Nicolosi

Nel cuore della tumultuosa redazione del nostro giornalino, spicca la figura enigmatica e misteriosa di Erika, la nostra redattrice in nero. Silenziosa come un ninja letterario, sfreccia tra gli articoli con la grazia di un gatto in cerca di ispirazione. Ma non lasciatevi ingannare dalla sua apparente aura di mistero, perché dietro quegli occhiali da intellettuale serioso si cela una fervente attivista della penna. Erika è in prima fila quando si tratta di affrontare temi importanti e delicati. Il suo sguardo penetrante può trapassare le pagine per portarvi nei meandri delle questioni sociali più scottanti, e la sua penna è affilata come gli artigli di un felino in caccia. Il mix perfetto tra la quiete apparente di una redattrice in nero e la passione feroce di una difensora dei diritti, il tutto condito con un pizzico di follia felina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *